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Omaggi: Recensioni Saggi Citazioni su Aldo Capasso
Villa Capasso (Altare Savona Liguria)
Tomba famiglia Capasso (Altare Savona Liguria)
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"Poeta Scrittore Aldo Capasso Conte delle Pastene"
Venezia 13-8-2019 Val Bormida 3-3-1997
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
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Particolare della Tomba di Famiglia Capasso
Leggio su colonna
"Poeta Scrittore Aldo Capasso Conte delle Pastene"
Venezia 13-8-2019 Val Bormida 3-3-1997
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Particolare della Tomba di Famiglia Capasso
Familiari del poeta e saggista Aldo Capasso:
Genitori: Lina Saroldi Capasso e Alberto Capasso
"Capitano del Genio morto per la Patria"
G.B. Berruti "Incisore e Pioniere
dell'Arte Vetraria"
sua sposa Reposseno, Don Felice Reposseno,
Elisa Solari, Elena Solari, Adelaide Brondi, Luigi Brondi Attilio Saroldi, Aurelio Saroldi.
Foto ©Simona Bellone - Altare 7 marzo 2019
Altare in lutto, morto il poeta Aldo Capasso
La Stampa 4 marzo 1997
Morto il poeta Aldo Capasso
La Stampa 4 marzo 1997
Aldo Capasso poeta e critico
di fama internazionale
Secolo XIX 24 aprile 2008
Addio di Altare al poeta
La Stampa 5 marzo 1997
Maria Rebuffello Morichini
ex Preside Liceo Calasanzio di Carcare (SV):
“Le immagini più belle sono quelle che lo vedono nella sua casa, così ricca di ricordi, di libri, di quadri, di testimonianze, di amici quali Ungaretti, Quasimodo, Saba e molti altri. Frammenti di una vita vissuta intensamente e di un isolarsi che, proprio per quei ricordi, era un rifugio, ma non un santuario o un sepolcro. E a quest’immagine privata, riservata, circondato dalle attenzioni della moglie Florette, mi piace accostare quella di una delle sue ultime uscite pubbliche, in occasione della presentazione del mio libro “I Regni della memoria”.
Primario dott. Gian Luigi Dante:
“Una persona squisita, di una gentilezza e un’educazione che non poteva lasciare indifferenti e che ci ha toccato profondamente.”
Poeta Enrico Bonino:
“Sebbene di carattere schivo e modesto, Aldo Capasso era, infatti, anche un uomo molto disponibile, un uomo buono: conosciuto negli anni ’50 quando uscì il mio primo libro. Pur essendo già una personalità, un critico e poeta stimato e conosciuto, fondatore del “Realismo Lirico”, mi aveva immediatamente colpito la sa disponibilità anche verso un giovane poeta come ero io allora. Ci siamo persi di vista, ma quando 15 anni dopo, ci siamo incontrati al premio “Streghetta” di Noli, al quale abbiamo poi collaborato per diversi anni, è stasto che mi riconoscesse perché quei 15 anni sparissero. Questo era Aldo Capasso: un uomo che non faceva pesare la sua grande cultura e la sua genialità.
Scrittore Renato Pancini:
“Una delle più belle voci della letteratura italiana del 900, una mente geniale ed un’onestà, sia come critico che come poeta che, forse anche per il suo carattere schivo e che rifuggiva dalle “processioni alle corti rilucenti” non è stato apprezzato come meritava, nonostante la candidatura al Nobel, due anni fa.”
Sindaco di Altare, Ivalda Brondi:
“Eravamo e siamo orgogliosi di avere un cittadino così celebre, ed oggi ci sembra quasi di perdere un padre.”
Stampa 5 3 1997
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In occasione di un incontro poetico organizzato
dal Grifl a Cairo Montenotte,
dedicai una poesia ispirata alla poetica
di Aldo Capasso,
intitolata “Il colore dell’uomo”. (Liguria
Val Bormida & Dintorni maggio 1998).
Il colore dell’uomo (Simona Bellone 1998)
Il colore dell’uomo
è lo spirito cangiante
dei suoi occhi accesi
allo scenario gentile
del tramonto svanente
nell’incertezza dell’orizzonte.
E con lui,
fremente,
la sera.
Savonanews 29 febbraio 2019 - ©Simona Bellone
Madame Florette Morand si prodigò con estrema grinta e passione perché annualmente con le mostre, che organizzava personalmente, nessuno poteva dimenticare il suo illustre marito, con anche l’istituzione del “Premio Capasso”. Sicuramente ora la staffetta passerà alle giovani promesse artistiche ed alle istituzioni altaresi, per perpetuare ai posteri le virtù letterarie di questo loro concittadino di grande valore, nonché della sua devota poetessa. Sposò Aldo Capasso il 9 luglio 1970, nella Parrocchia S.Eugenio, e ricordarlo con la sua dipartita in questi giorni è doveroso, con la certezza che lei ne sarebbe contenta e grata, appagata nei cieli per averlo raggiunto.
Aldo Capasso nacque a Venezia il 3 agosto 1909, dimorò molti decenni della sua vita ad Altare accanto alla moglie Florette Morand, e venne a mancare a Cairo Montenotte (Savona) il 3 marzo 1997. Fu Conte delle Pastene (nobili origini di Benevento) come riporta la targa in piazza del Consolato 6 A ad Altare (Savona), in sua memoria.
Fu fondatore del “realismo lirico”, corrente poetica basata su una trasparenza espressiva che rispecchi il vivere quotidiano e che afferma il diritto-dovere del poeta di non rompere “i legami sentimentali con l’uomo comune”, rispettando perciò la realtà di tutti i giorni. Studiò all’Università di Genova nel 1931 e divenne dottore in lettere discutendo un saggio su Marcel Proust, come tesi d laurea che fu premiata come migliore in tutte le facoltà dell’Università. Pubblicò a Torino la sua prima raccolta di poesie “Il passo del cigno ed altri poemi”, opera che fu premiata con il premio Fracchia della rivista Fiera Letteraria, la cui prefazione fu curata da Giuseppe Ungaretti. In qualità di commentatore, scrisse su “La Nazione” di Firenze e diresse il “Realismo critico”, nonché pubblicò saggi su Giuseppe Ungaretti, Tasso e Marcel Proust.
Frequentò personaggi illustri quale Eugenio Montale, Luigi Pirandello e Paul Valéry, e fu il primo critico letterario di Salvatore Quasimodo. Scoprì e lanciò gli autori contemporanei quali Ugo Gallo, Davide Lajolo e Giorgio Caproni. Le sue opere letterarie furono tradotte dal poeta francese Pierre-Jean Jouve, Robert Vivier dell’Accademia reale belga, Raul Rey-Alvarez, dal greco Febo Delfi, dalla brasiliana Cecilia Meireles.
Nomination Premio Nobel letteratura nel 1995, Aldo Capasso aveva un animo umile e nobile e da illustre poeta, è foriero ancor oggi di tracce anche della sua semplicità di valbormidese, se pur affermato nella letteratura internazionale, con numerosi premi conferitigli ed altrettante pubblicazioni come critico e poeta: rimase sempre affezionato alle proprie radici dell’entroterra ligure.
Era figlio unico di Lina Saroldi e del cap. del Genio Alberto Capasso, deceduto prematuramente nella guerra italo-turca quando aveva solo 3 anni, e questa mancanza educativa paterna ne accrebbe la sensibilità emotiva ed artistica, concentrandosi sullo studio culturale.
“La poesia di Capasso vive di una raffinata sensualità, di un’indagine sulla possibilità di andare oltre l’illusorio gioco dei sensi per vedere se è possibile trovare un ancoraggio che superi la rassegnata partecipazione al destino degli uomini. Questo disperato bisogno si avvale di immagini sicure e ben delineate, che cercano di vincere la tendenza discorsiva, aleggiando talora in echi leopardiani.” (da canto sirene.blogspot.com 4/2009)
Per non dimenticare la sua eccelsa poesia, ecco alcune profonde poesie ed aforismi di Aldo Capasso:”.
Vele
(Aldo Capasso da “Il paese senza tempo”, 1934)
Due vele, a pena nate e di sorpresa,
sull’orizzonte, agli occhi chiari che apre
il mattino del mondo nel mio viso,
son l’evento che instaura un tempo albare.
E se il silenzio mi riduce a un lieve
giuoco come un vel d’acqua fra due pietre,
m’è bastato, perché mi sia la vita
candida, quella coppia aerea d’ali
apparsa d’improvviso fra due cieli.
Il passato s’esilia. Antichi lutti
del mio cuore si sciolgono nell’ora
come il sale nell’acqua che s’acciglia.
Sei un mare …
(Aldo Capasso da Il passo del cigno, Buratti, 1931)
Sei un mare d’autunno delicato.
Su la tua riva il cuore può sopirsi
quasi, e a cigli socchiusi s’indovina
che tanta tua dolcezza silenziosa
presso l’uomo velato
continua il suo silenzio e suggerisce
una limpida morte.
Come treman le foglie
d’una selva sgomenta,
sempre tremano i sogni in questo cuore.
Fermali nel tuo sguardo grigio e azzurro,
falli autunno e sopore.
Stupore, perché mai…
(Aldo Capasso)
Fui sempre, come ora, adolescente
ambiguo; turbamento di mestizie
musicali, – erbe che una notte indugi
a blandire e confondere…
Il giovinetto amava
centellinarti, amara sera e dolce,
presso ruine
tacite e bianche.
Ma un frùscio nel sentiero,
di foglia o di fanciulla,
nel cuore sobbalzante
insinuava un sogno
di gettarsi – di darsi
in regalo per nulla.
Tenui ombre impallidite
oscillano nel luogo
deserto e qualche fiore ne sospira.
I ricordi mi tangono; il passato
abita qui ancora; il luogo intorno
compone un regno pieno di bisbigli…
Del mattino – 1938
Un vetro s’è fatto accecante
Una ragazza lava i panni e canta
Uno stornello giovane sorge puro
ed è un rito
Gridi d’uccelli sono nel mattino
Rinasci come l’erba senza ricordi.
Amanti lungo il mare
(Aldo Capasso da “Per non morire”, 1947)
Lungo il mare, nel buio,
Sopra le rocce scabre
Tanti bisbigli, che udite, pur sono
Segno di breve oblio.
Siamo poveri, solamente questo
Ci è conceduto, modo
Di festa, e da noi stessi esilio.
Anche le nostre donne
Hanno soavi labbra.
(Nel buio non si vede,
Se misera è la veste).
Ma sognano, talora, luminosi
Mondi, come in romanzo, come in film, -
Memorabili gesta e gentilezza
D’eroi troppo diversi
Da questa nostra mal limata scorza.
(Nel buio non si vede
Se arrossiscono alquanto,
Per avere sognato
Un’altra bocca nella nostra bocca).
Prendiamo, pur con questa
Sua macchia mal taciuta, questo àttimo
Ch’è il solo nostro bene,
Sopra le rocce scabre.
Per non piegarci al vino che ci chiama
Promettendo una nube entro i pensieri».
***
Abbiamo pudore di noi stessi,
di ciò che sappiamo
Tutti del nostro destino,
di ciò che ci è forza comprendere
E soffrire”.
Aldo Capasso, da “Formiche d’autunno”, 1959
***
Mi sembra d’essere uscito da me,
Di vibrare leggero con i suoni esili nell’aria
E un soave stupore mi fa prezioso l’istante.
Aldo Capasso (Recitativi, quasi meditazioni)
***
In questa valle con l’aiuto di Dio
Ho molto lavorato,
molto amato la mia
donna di terra lontana.
E qui voglio morire.
Aldo Capasso
***
Morire? Sarà un volo di gioia
Limpido oblio, aldilà
Delle doglie dell’uomo!
Aldo Capasso
***
Le tristezze del mio passato d’uomo
Stanno dietro di me,
come un buia
stesa lacustre.
Aldo Capasso
***
Nel 2001 trascorsi dieci giorni in compagnia di Madame Florette, durante la commemorazione del marito, per il quale invitò a partecipare numerose firme artistiche liguri, mi lasciai trasportare dal suo entusiasmo clorito di poetica cadenza francese, e tenace istinto, quasi maniacale, nel proteggere e divulgare l’arte letteraria del marito defunto. Riporto la poesia che scrissi ispirata da quell’evento storico, al quale presenziarono numerosi artisti contemporanei al palazzo della Provincia di Savona, nella Sala Nervi. (elenco completo nel mio articolo “Alta Val Bormida” – maggio 2001).
Mi colpì in particolar modo il suo sguardo fisso ad ammirare un ritratto del marito, seduta in silenzio, quasi estraniandosi per lungo tempo, nell’aere di un mondo parallelo misterioso, incantata nonostante il vociferare animato di una sala piena d’artisti, che distratti a salutarsi, si perdevano quell’atto d’amore infinito senza tempo né spazio.
Ad Aldo Capasso e Madame Florette
(Simona Bellone 2001)
Della sua presenza sono luccicanti
gli occhi a Lui devoti,
ancella silenziosa e variopinta.
La vidi porgere mai sazi elogi
d’infinite parole d’amore.
Beltà e nobiltà il suo portamento,
dai lineamenti di terre paradisiache,
graziose gocce di colori sgargianti,
offuscate da ombre grigiastre
e frastuoni di moderne civiltà.
Danza ora ambasciatrice d’arte,
inconsueta arpa della Valbormida,
richiama a sé menestrelli di Glorie passate
e destrieri di moderne virtù.
Ansiosa anima in evoluzione,
eccola soffermarsi davanti ad un ritratto.
Era la sua metà, ora sospesa oltre nuvole argentee.
Chissà quali discorsi d’amanti,
in quei momenti silenziosi,
quali frasi di concorde menti riecheggiar gli eventi.
Sono eterno scambio di anime,
da un oscuro destino divise.
Raggi di sole alla terra, di Lui,
La riscaldano sospirante.
Occhi rimiranti il cielo, di Lei,
Gli lacrimano speranze.
Savonanews 29 febbraio 2019 - ©Simona Bellone
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L'associazione caARTEiv ricorda i coniugi Capasso
Savonanews 1 marzo 2019
Il giorno 7 marzo, i funerali di Florette Morand
L'Eco di Savona 9 marzo 2019
Il ceramista Ettore Gambaretto creatore dell’ass.ne culturale “La casa delle Arti” di Albisola superiore (SV), il professor e critico letterario Marco Pennone, le savonesi scrittrice Maria Franca Ferraris e la presidente dell’ass.ne “Alzheimer”
di Savona Clara Simioni, l’artista e pres. ass.ne culturale caARTEiv Simona Bellone
di Millesimo (SV)
7 marzo 2019 - Parrocchia S.Eugenio - Altare (Savona)
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Altri articoli di commemorazione a Florette Morand:
Florette Morand - Tomba Capasso
“Per non morire” di Aldo Capasso 1937
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P.S. Per
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Altri particolari di approfondimento:
Tomba Capasso - Villa Capasso - Altare
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